Come si calcola la gravidanza… La gravidanza non dura 9 mesi di calendario, come si è soliti pensare, ma 10 mesi lunari, cioè 40 settimane dall’inizio dell’ultima mestruazione alla data più probabile del parto; una gravidanza fisiologica più concludersi tranquillamente tra tre settimane prima e due dopo tale data (quindi tra 37 e 42 settimane) e questa variabilità dei tempi porta alla necessità di conoscere, in ogni momento della gravidanza, in che periodo e settimana ci si trovi. Come fare un calcolo settimane gravidanza? Ci sono alcuni sistemi per sapere in quale settimana ci si trova.
La gravidanza dura, dunque, in media 40 settimane, perchè i ginecologi calcolano la durata della gestazione partendo dalla data dell’ultima mestruazione (visto che non si può mai essere sicuri di quando sia avvenuto con precisione il concepimento). Ciò vuol dire che le prime due settimane sono quelle che precedono il concepimento, avvenuto verosimilmente intorno alla metà del ciclo, e che la gravidanza vera e propria si innesca dalla terza/quarta settimana.
Il Regolo Ostetrico, chiamato amichevolmente “Ruzzola o Rotella”, è uno strumento utilizzato da ostetriche e personale sanitario per calcolare, in gravidanza, la data presunta del parto e l’esatta collocazione di settimane specifiche di gravidanza all’interno dei mesi dell’anno, per la prenotazione ed esecuzione di esami, ecografie ed esami ematici.
E’ importante ricordare che, essendo stampate, non sono corrette al 100% ma possono differire di 1-2 giorni l’una dall’altra. Ormai è comune trovare il Regolo Ostetrico nel corredo di documenti che accompagnano la mamma in dolce attesa: molti negozi specializzati in articoli premaman o per l’infanzia ne fanno spesso regalo alla future mamme.
Il regolo ostetrico è composta da due dischi, uno più piccolo e uno più grande, di cartone o di plastica sovrapposti al centro: il disco esterno riporta tutti i giorni dell’anno, divisi per mese (non è considerato il 29 febbraio degli anni bisestili, elemento degno di nota, per l’ostetrica, nel caso una gravidanza comprenda proprio tale data), mentre quello interno riporta, declinate, le settimane di gravidanza e, spesso, alcune note relative ad esse (inizio della percezione dei movimenti fetali, periodo di aumentata tendenza all’aborto o di aumentato rischio, periodi in cui eseguire correttamente gli esami previsti per la gravidanza).
Usando il regolo è possibile calcolare le settimane di gravidanza partendo dalla data dell’ultima mestruazione e quindi azzardare il giorno del concepimento. Tenendo fermo il disco più grande, si fa ruotare quello interno fino a portare la prima freccia, che riporta la scritta “Data dell’ultima mestruazione”, sul giorno di inizio dell’ultimo ciclo mestruale avuto. Una volta posizionata la freccia su tale data, tenendo fermi ambedue i dischi nella posizione ottenuta, si avrà una chiara visione della collocazione dei diversi periodi e settimane della gravidanza all’interno dell’anno solare, così da essere agevolate nella prenotazione di visite ed esami.
Se comunemente, quindi, crediamo che una gravidanza duri nove mesi, in realtà ciò che più fa fede sia in abito clinico che pratico è la durata della gravidanza espressa in settimane. Questo perché la durata dei mesi non è sempre la stessa mentre invece una settimana è composta sempre da sette giorni. È sulla base di queste, infatti, che i medici stabiliscono l’epoca gestazionale e la data presunta del parto.
Ricapitoliamo:
C’è poi un limite di altre due settimane, per cui una gravidanza può arrivare a 42 settimane, che viene tenuto in conto quando si deve pazientare ancora se il travaglio non accenna ad iniziare.
Naturalmente la curiosità di sapere se il bambino che nascerà è maschio o femmina sorge subito, non appena si legge il risultato positivo sul test di gravidanza. Anche se il sesso del bebè è stabilito sin dal concepimento – a seconda che lo spermatozoo trasmetta il cromosoma Y o X – sappiate che non c’è modo di sapere se il bimbo è maschio o femmina fino alla 22esima settimana, quando farete l’ecografia morfologica o quando farete l’amniocentesi (in quel caso il risultato sarà attendibile al 100%). Ci sono, tuttavia, alcune credenze popolari e tradizionali secondo le quali è possibile sapere in anticipo il sesso del nascituro e una di queste è il calendario cinese.
Un’antica tabella recuperata in Cina rivela che è possibile sapere in anticipo il sesso del bambino incrociando i dati relativi all’età della mamma con il mese di concepimento. E quindi così scopriamo che se desideriamo una femmina dovremmo provare a restare incinta ad aprile quando abbiamo 21, 22 o 29 anni, mentre se desideriamo un maschietto le più alte probabilità le avrebbero le donne di 18,20, 30 e 42 anni che concepiscono il loro figlio nel mese di luglio.
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