La Fibromialgia è un disturbo caratterizzato da dolore cronico a genesi benigna che si contraddistingue per la presenza di astenia, dolore soggettivo diffuso, deflessione del tono dell’umore e disturbi del sonno. Spesso si associa cefalea muscolo-tensiva.
La diagnosi del disturbo è prettamente clinica. Si basa su una accurata raccolta anamnestica ed valutazione clinica obbiettiva volta ad evidenziare almeno 11 su 18 tender points rispetto a quella che è la mappa codificata dei medesimi. La digitopressione sul tender point evoca vivo ed intenso dolore. Caratteristicamente questi sono localizzati in sede sub-occipitale, basi cervicale, paravertebrale prevalentemente cervicale e lombare, alla radice delle natiche ed in prossimità delle articolazioni degli arti, in particolare gomiti e ginocchia.
Ipotesi etio-patogenetica
Micro-traumatismi delle regioni fibrose (tendinee e legamentose) e muscolari producono la irritazione delle relative terminazioni nervose loco-regionali e la produzione di materiale simil-collagene che va ad ostruire i canali all’interno dei quali decorrono tali terminazioni nervose. Si crea una condizione di entrapment che cronicizza la irritazione ed aumenta la stimolazione eccitatoria glutammatergica ascendente non più sufficientemente equilibrata dalle vie inibitorie discendenti serotoninergiche/GABAergiche.
Una volta soddisfatti i criteri diagnostici il trattamento solitamente si basa su un approccio a doppio binario:
1)infiltrazione loco-regionale del tender point con ago sottile ed inoculazione di piccola quantità di steroide ed anestetico locale. Il medico pone ai lati del tender point le dita indice e medio: alla inserzione dell’ago la percezione di un caratteristico parcellare guizzo muscolare conferma la correttezza del target infiltrato;
2)somministrazione per via generale di farmaci agenti sulla serotonina (SSRI), su quest’ultima e sulla noradrenalina (SNRI, in particolare la Duloxetina) e di anti-epilettici/anti-dolore neuropatico (Pregabalin e/o Gabapentin) agenti sui canali ionici come stabilizzatori di membrana. Tutti questi farmaci aumentano la azione inibitoria serotoninergiba/GABAergica che si contrappone efficacemente all’iperattività stimolante glutammatergica, ripristinando l’equilibrio inizialmente compromesso.
Un particolare significato possono avere i farmaci miorilassanti agenti sul SNC, ed in particolare sul Midollo Spinale e non sull’Encefalo così da evitare effetti indesiderati quali senso di sonnolenza e di stordimento, nel trattamento della rigidità muscolare.
I risultati, qualora la diagnosi sia stata posta correttamente e le procedure adeguatamente performate, sono efficaci. E’ possibile che a distanza di tempo sia il ciclo infiltrativo che il trattamento farmacologico debba essere ripetuto, trattandosi di disturbo cronico.
Un counseling volto a potenziare le capacità di insight del paziente, più spesso della paziente, provoca sollievo ulteriore.
Mappa dei tender/trigger points
Sia in caso di diagnosi di Fibromilagia (FM) che di Sindrome Dolorosa Miofasciale (SDM), una delle terapie suggerite in molti testi e consigliate da una buona parte degli specialisti è l’infiltrazione dei Trigger Point o dei Tender Point.
Posta la diagnosi e accertata la presenza e la sede del Trigger Point si inserisce un ago sottile connesso ad una siringa riempita con farmaco steroideo ed anestetico locale nella pelle sopra di esso e si manovra l’ago per farlo penetrare esattamente nella sede del trigger point.