Ematologo
Dott.ssa Laura Forte
L’ematologo analizza le dimensioni, la struttura e il funzionamento degli elementi del sangue e della linfa (globuli rossi, globuli bianchi, piastrine e proteine della coagulazione) e degli organi che le producono (midollo osseo, linfonodi e milza). Lavorando all’interno di un team multidisciplinare di esperti si prende cura dei pazienti affetti da malattie del sangue e degli organi emopoietici.
L’attività dell’ematologo si basa sui risultati delle analisi di laboratorio, che prescrive e interpreta per giungere alla diagnosi migliore possibile, per poi prescrivere un trattamento e monitorare l’efficacia della terapia prescritta.
Quali sono le patologie trattate dall’ematologo?
Fra le patologie di cui si occupa l’ematologo sono incluse:
- le anemie
- le coagulopatie (come le piastrinopenie, l’emofilia e le trombofilie)
- le disfunzioni del midollo osseo
- le disfunzioni del sistema immunitario associate al sangue
- le gammapatie (ad esempio le mielosi)
- i tumori del sangue (come linfomi e leucemie)
Che cos’è la visita ematologica?
La visita ematologica permette di prevenire, diagnosticare e curare le principali malattie del sangue. Per le malattie tromboemboliche esistono centri specializzati, generalmente chiamati Centro Trombosi.
A cosa serve la visita ematologica?
La visita ematologica è il primo passo per la diagnosi e la cura delle malattie del sangue, quali le anemie e le altre anomalie del globulo rosso, le malattie legate a difetti di coagulazione del sangue e alla formazione di trombi (malattie tromboemboliche), le malattie che implicano anomalie del sangue (malattie immunoematologiche), di diagnosticare e individuare la terapia più adatta per i tumori del sangue (malattie oncoematologiche) con riferimento in particolare a linfomi non Hodgkin e malattia di Hodgkin, leucemie acute e croniche, mieloma, delle malattie mieloproliferative croniche (trombocitemia essenziale, policitemia vera, mielofibrosi) e delle malattie ematologiche dell’anziano (mielodisplasie, malattie linfoproliferative a bassa malignità) e come accesso alla cura specialistica delle malattie tromboemboliche venose e arteriose, delle trombofilie genetiche e acquisite, della trombosi in corso di malattia neoplastica, delle alterazioni della coagulazione in pazienti con poliabortività o infertilità.
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